Ognissanti in Sicilia: viaggio tra origini e cucina

cannistru_siciliano©Maurizio69Ottobre sta per terminare e ci si approssima al penultimo mese dell’anno, novembre, che ha in calendario i primi due giorni che per la Sicilia hanno un significato davvero molto forte; più di molte tradizioni: la festa di Ognissanti. Essa, come un po’ tutto del resto, ha una sua storia che ha delle curiosità davvero molto particolari.
Credenze popolari raccontano che, secondo il calendario celtico l’anno inizia l‘1 novembre, giorno in cui tutti gli esseri dell’aldilà ritornano sulla terra. La festa di Ognissanti  è stata istituita da Papa Gregorio II, nell’VIII secolo, mentre la festa dei morti (2 novembre) è stata istituita nel 998 da Odilo abate di Cluny. Al contrario di quanto possa sembrare, non è una giornata di lutto, in quanto si ricordano i propri cari, ma anzi è una festa. 

Nella nostra Isola, in un periodo in cui davvero tante tradizioni si vanno perdendo per i motivi più disparati, la Festa dei Morti è sentita ancora fortemente. Racconti e narrazioni vogliono che anticamente nella notte a cavallo tra l’1 e il 2 novembre  gli esseri defunti facciano visita ai propri cari rimasti in vita, portando in particolare doni ai bambini, simbolo del futuro, di ciò che verrà. Oggi vengono allestite delle vere e proprie fiere, in cui si trovano diverse bancarelle piene di giocattoli, cianfrusaglie, e soprattutto dolciumi tipici. In generale i genitori, una volta acquistato il regalo per i propri figli, li nascondono in casa organizzando una sorta di caccia al tesoro. I “nutrichi“, la mattina presto, appena alzati si mettono subito alla ricerca del regalo desiderato recitando intanto una preghiera molto bella che recita così:

Dicevamo che la festa prevede anche la preparazione e la degustazione di prodotti tipici che, vi assicuriamo, sono vere prelibatezze. Ad esempio i pupi ri zuccaru (bambole di zucchero), preparate interamente con lo zucchero, dipinte a mano e ispirate di solito ai paladini di Francia; oppure le ossa ri mortu, ossia dolci a forma di tibie umane; oppure ancora i frutti di martorana preparate con farina di mandorle e zucchero. Tutti questi dolci solitamente vengono raccolte all’interno del cosiddetto “Cannistru”un cesto solitamente in vimini. Altra usanza è mangiare le fave, all’interno delle quali si dice ci trovano le lacrime dei defunti. Il pane non può certo mancare. La muffuletta è la classica pagnottella calda appena sfornata “cunzata“, che la mattina del 2, con olio, sale, pepe e origano, filetti di acciuga e formaggio primo sale viene mangiata dai siciliani. (naturalmente questi sono  i condimenti classici che cambiano a seconda dei gusti).

Altro gesto che si fa solitamente è andare la mattina presto al cimitero a trovare i propri cari, portando loro generalmente crisantemi, ma spesso anche fiori preferiti dal defunto. Una preghiera sentita e una richiesta di protezione dall’alto.

Potremmo raccontarvi ancora tante altre cose sulla festa dei “Morti” ma ci piace lasciare a voi i ricordi che questa festa antichissima ci tramanda, andare in giro per i mercati tipici delle nostre città o nelle fiere che vengono allestite in queste occasioni. In ogni angolo della Sicilia è possibile trovare qualcosa che ci lega a questa festa. Non vi resta quindi che iniziare a visitarne qualcuna o iniziare a preparare qualche buona ricetta e ritrovarsi a casa a far conoscere alle nuove generazioni queste usanze che hanno radici profonde.


Condividi l'articolo con chi vuoi ...

ALTRI RACCONTI ...

2 Comments

  • Davanti a tanta meraviglia cosa si può dire… Io amo le tradizioni..ovunque esse siano..ti riportano alle origini e a volte a ciò che si è veramente…oltre a farti rimanere collegato con la realtà. Complimenti sempre vivissimi per il sito!

    • Tradizioni Sicilia , 3 Novembre 2012

      Grazie per i complimenti Ale. 🙂 siamo felici che i nostri articoli e la nostra voglia di tradizioni sia così forte anche in tantissimi come te.
      Continua come sempre a seguirci per scoprire insieme ciò che la nostra terra ci vuole raccontare.

Comments are closed.