Dall’1 al 3 giugno 2012 presso uno spazio adiacente a “Conca d’Oro” di Palermo si è tenuta una manifestazione dal titolo “Illustramente – il 1° Festival dell’Illustrazione per l’infanzia in Sicilia” dedicata all’illustrazione per ragazzi. Il capoluogo siciliano per la prima volta ospita un evento del genere, dando onore al Sud e lanciando un chiaro segnale sul fatto che anche città come queste sanno valorizzare questi tipi di argomenti. La manifestazione ha unito l’illustrazione con la tradizione delle filastrocche siciliane; una tradizione che rischia seriamente di scomparire, un po’ perché non si ha più il tempo di fermarsi ad ascoltarle dai nostri nonni, fonti di saggezza di un mondo che a noi resterà sconosciuto, un po’ perché le nuove generazioni le trovano noiose e insignificanti.
La manifestazione di quest’anno ricorda la filastrocca intitolata: “C’era una volta un re, bafè, biscotto e minè”. A sceglierla è stata Rosanna Maranto che ha unito le sue forze con Laura Sighinolfi, che si è invece occupata dell’Illustrazione e quanto concerne tutta la parte grafica. La loro unione ha dato risultati molto soddisfacenti. Entrambe intervistate da noi di Tradizioni Sicilia (e per questo va a loro il nostro sentito ringraziamento), ci hanno raccontato con infinito entusiasmo di aver raggiunto l’obiettivo prefissato, nonostante il tutto sia stato preparato in soli 2 mesi.
“Siamo felici di aver portato in Sicilia una realtà che non esiste, visto che gli illustratori vanno in varie parti d’italia e regioni di riferimento dove proporsi, fare Workshop ed avere contatti. Illustramente nasce per creare una realtà nuova; con Laura ci siamo unite con le nostre professionalità, ed unendo le forze ci siamo arrivati”. Ecco lo spirito molto forte che esce dalle parole di Rosanna che aggiunge: “ Il nostro obbiettivo sono i bambini; vogliamo che imparino tanto della loro terra. Da qui abbiamo coniugato la tradizione siciliana, il valore della filastrocca di cui si sta perdendo memoria, e la ricerca del tema che ogni anno vorremmo affrontare attraverso le nostre tradizioni letterarie e renderlo internazionale”.
Dopo le considerazioni positive, Rosanna cambia tono di voce nel dirci quanto è dispiaciuta che le tradizioni siciliane a d esempio non siano materia scolastica, o che le Istituzioni non tutelino ciò che è un patrimonio di enorme valore. Le torna però poi il sorriso quando è fiera che i bambini (provenienti anche da altre parti d’Italia) che hanno partecipato, hanno voluto imparare questa filastrocca in dialetto, divertendosi a pronunciare quelle parole che escono con un suono per loro nuovo. Ovviamente anche noi ci incuriosiamo a questo punto e non possiamo non chiederle di riassumerci brevemente “C’era una volta un re, bafè, biscotto e minè”. Ci accenna il tema di questo re che cerca l’uccellino della figlia che è fuggito dalla sua gabbietta prendendo il volo, e quando viene ritrovato e riportato da un ragazzo che non è né ricco né bello, lo caccia via in malo modo semplicemente per il suo status. Dicevamo che per creare questa iniziativa si sono unite la mente di Rosanna e la creatività di Laura. Lei ovviamente si sofferma di più a spiegarci il perché ha scelto questo tipo di illustrazione piuttosto che un’altra.
“E’ nato tutto dalla passione. Parlando con Rosanna si diceva che io per fare illustrazione sono dovuta andare fuori perché a Palermo non c’era niente, e siccome vado fiera della mia città, ho colto la palla al balzo”. Ecco ciò che ci racconta emozionata per aver coronato un suo piccolo sogno. Insegnare la sicilianità attraverso l’arte delle illustrazioni. Aggiunge poi un significato della filastrocca, dicendoci che l’uccellino che vola via lasciando la gabbietta vuota rappresenta i sogni che sono volati in alto.
Prima di concludere l’incontro con loro, non possiamo certo esimerci dal chiedere loro se conoscono un detto/proverbio in siciliano; quello di Rosanna è: “Cu cancia a strada vecchia ‘ppa nova, sape ‘nzoccu lassa e un sape ‘nzoccu trova”, che tradotto vuol dire: chi lascia la strada vecchia per una nuova, sa cosa lascia ma non sa cosa trova. Laura ne ha invece un altro: “Se u silenziu fussi oru … nun ci fussi ‘na fimmina ricca”, cioè: se il silenzio fosse oro… non ci sarebbero donne ricche (il detto è riferito alle donne che parlano troppo).
Al termine dell’intervista entrambe ci svelano solo che stanno già lavorando e pensando all’anno prossimo per la seconda edizione di Illustramente. Sanno già il tema, ma purtroppo non siamo riusciti a farcelo dire. Di certo non abbiamo dubbi che sarà un lavoro fatto alla grande e, consentiteci, di marca siciliana.
Vuoi leggere la filastrocca per intero (con relativa traduzione, si intende) e provare a pronunciarla?
Scarica gratuitamente il PDF e… buona lettura!
Scarica la Filastrocca: “C’era una volta un re, bafè, biscotto e minè”
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