Erice, il borgo dove il tempo si è fermato

Questa settimana vi portiamo in giro per le strade di Erice, comune oltremodo pittoresco, famosa stazione di soggiorno e turismo in ogni periodo dell’anno.

Il suo nome deriva da Erix, personaggio mitologico, figlio di Afrodite e di Bute, ucciso da Eracle. Aldilà delle leggende mitologiche che, come abbiamo già visto, coinvolgono la nostra bellissima terra, questo piccolo comune è veramente suggestivo.

Camminando per le vie del borgo si ha la sensazione che il tempo abbia finito di scorrere e che lì continui la storia, l’origine della nostra cultura. La passeggiata tra le sue viuzze, tra i suoi vicoli e ad ogni angolo chiese gotiche e quartieri spagnoli, castelli normanni e resti di mura elime, testimonianza della civiltà fondatrice di Erice.

Questa piccola cittadina, posta sulla cima dell’omonimo monte, è stata contesa dai Cartaginesi e dai Siracusani e poi conquistata da Pirro. Alla fine della Prima Guerra Punica fu completamente distrutta.

Dopo vi si insediarono i Romani, gli Arabi (che la chiamarono Gebel – Hamed, Monte di Maometto) e dopo ancora i Normanni e gli Spagnoli.

Duomo di Erice © Luigi StranoNel 1314 venne edificato il Duomo di Erice dedicato all’Assunta, una delle più belle chiese della Sicilia.

Un po’ isolato, al suo fianco sinistro, si eleva il Campanile merlato, in origine Torre di vedetta fatta costruire nel 1312 da Federico di Aragona.

La facciata del Duomo di Erice, a profilo merlato, è preceduta da un pronao, aggiunto nel secolo XV, sotto il quale si apre un portale gotico. L’interno ha subìto vari restauri che però, a tutt’oggi, non sono bastati per riportare agli antichi splendori meravigliosi affreschi del XV secolo. Nella chiesa sono degni di nota: l’ “Assunta” di F. Laurana del 1469, l’icona marmorea di G. Mancino del 1533 e la bellissima “pila” dell’Acqua Santa del 1500.

Ad Erice si possono inoltre ammirare i resti delle mura, dette ciclopiche per la loro imponenza; il Castello, diviso in due costruzioni: il Castello Pepoli, adattato a villa nel 1878, e il castello eretto nel XIII secolo sulla rupe dell’antica Acropoli; la Chiesa di San Giovanni Battista dal portale Gotico Normanno del ‘200, la Chiesa di San Giuliano e la Chiesa Di San Cataldo.

Erice è collegato con Trapani grazie ad una funivia che garantisce un efficiente servizio quotidiano per tutto l’anno.

Da una parte le vecchie saline e dall’altra i più recenti mulini a vento. Sullo sfondo la sagoma delle tre isole e un mare che fu teatro di sanguinosi scontri tra le navi Cartaginesi e Romane. Da questa altura non si domina solo Trapani o le Egadi, ma anche le vallate e le campagne che si estendono verso l’interno.

E, tutto intorno, un’atmosfera suggestiva dove sembra di respirare la storia.


Condividi l'articolo con chi vuoi ...

ALTRI RACCONTI ...