A Palermo i Pupi assumevano la forma di animali, uomini o donne, nel catanese erano a forma di colombine, nella Sicilia sud-orientale semplici cestini di frolla si arricciavano in rose e trecce creando sculture variopinte per uno dei dolci più poveri dell’esuberante Pasqua siciliana.
Ancora oggi, in alcune zone della nostra Isola si prepara questa antichissima ricetta. Dolci tipici delle umili campagne dell’entroterra: senza mandorle, senza pistacchi né canditi, privi dei lussi che fiorivano sulle tavole gattopardesche, ma carichi di simboli e di quella speciale arte del decoro che contraddistingue tanti grandi maestri senza nome.
Ingredienti per 4 canestrini:
400 gr di farina;
2 uova e 1 tuorlo per la superficie;
4-6 uova sode;
3 cucchiai di zucchero;
60 gr di strutto;
2 cucchiai di olio d’oliva;
10 gr di lievito in polvere;
1 pizzico di sale;
“diavolina” di zucchero.
Procedimento
Preparare le uova sode, scolarle e farle raffreddare. Poi su una spianatoia versare la farina a fontana e mettere al centro le due uova, lo strutto, lo zucchero, l’olio, un pizzico di sale e il lievito. Impastare energicamente e, se necessario, aggiungere 2-3 cucchiai d’acqua fredda. Lavorare l’impasto una decina di minuti finché non risulterà liscio e compatto e fare riposare in frigo 20 minuti.
Nel frattempo sgusciare le uova sode, metterle da parte e preriscaldare il forno a 180°C. Dividere l’impasto in 4 parti; da ciascuna ricavare due dischi di pasta da usare rispettivamente come base su cui adagiare l’uovo sodo e come copertura per lo stesso. Fare aderire bene le due parti, ritagliare l’impasto eccedente con cui si possono creare le restanti decorazioni del canestrino. Ripetere la stessa operazione con ciascuna parte dell’impasto fino ad esaurimento di tutte le uova sode.
Adagiare i canestrini sulla placca da forno rivestita con carta oleata, spennellarli col tuorlo d’uovo sbattuto e decorare con la diavolina colorata. Cuocere a 180°C per 20 minuti circa.
Buon appetito.
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