A poca distanza dalla città dello Stretto, incorniciato dalle colline e della catena dei Peloritani, si trova il piccolo comune di Saponara, il quale comprende, oltre al nucleo centrale, quattro frazioni: San Pietro, Scarcelli, Cavaliere e Saponara Marittima. Secondo la tradizione locale, il nome Saponara deriverebbe da una pianta chiamata “saponaria”, anticamente molto diffusa nel territorio e oggi, purtroppo, quasi completamente scomparsa. Di tale pianta veniva usata la radice, ricca di ‘’saponina’’ che, a contatto con l’acqua, produce una schiuma, un detersivo del tutto naturale al tempo molto usato. Il nucleo originario di Saponara nasce a ridosso dell’anno Mille, inizialmente come borgata con il castello, di cui ancora oggi sono visibili i ruderi sulla ridente collina che sovrasta il centro abitato. Avendo una posizione strategica, da cui è possibile vedere Milazzo e il profilo delle isole Eolie, la collina veniva utilizzata come punto di osservazione a scopo difensivo ed è probabile che in epoca medievale, durante il periodo aragonese, sia esistita qualche opera fortificata attigua al castello. Su un fianco della collina, collegati da un sentiero ormai nascosto dalla vegetazione, si trovano i ruderi di una chiesetta che la tradizione locale attribuisce all’Ecce Homo, edificata probabilmente dai padri di San Filippo Neri. Dai saponaresi questa collina è chiamata “U casteddu”. Verso la metà del Trecento, Saponara è sotto il dominio del conte Matteo Palizzi, esponente di una casata molto potente, tanto da dare il nome al feudo stesso. È in quel periodo che viene fondata la Chiesa Madre dedicata a San Nicola, il Patrono del paese.
Dalla casata dei Palizzi, il piccolo feudo passa di mano in mano attraverso varie famiglie nobili, fino ad arrivare ai Moncada, facoltosa e potente dinastia siciliana di origine spagnola. Rimasta sotto il potere dei Moncada per oltre un secolo, Saponara vive un periodo florido, ma intorno al 1660, a seguito di una espropriazione, passa alla nobile famiglia dei Di Giovanni, principi di Trecastagni. Il duca Vincenzo Di Giovanni acquisisce intanto il titolo di “Principe del Sacro Romano Impero”. Nel 1733 il ducato di Saponara viene ereditato da Vittoria Di Giovanni Pagano, sposa del principe Domenico Alliata e resterà sotto il suo dominio sino al 1812.
Vittoria e Domenico Alliata sono di buona indole e benvoluti dalla popolazione. Alla figura del Principe Domenico Alliata è legata la bellissima leggenda dell’’’Orso’’, oggi rievocata dalla tradizionale ‘’Sfilata dell’Orso e della Corte Principesca’’ del ‘martedì grasso’, manifestazione riconosciuta come tra le più belle espressioni del “Carnevale Storico in Sicilia”.
La leggenda narra che tra i colli circostanti il paese si aggirasse un orso, che spaventava la popolazione e terrorizzava i contadini, i pastori e i carbonai che vi lavoravano. Il Principe, venuto a conoscenza del fatto, decise di intervenire e di porre fine a questa emergenza. Mandò i suoi cacciatori armati di tutto punto, i quali catturarono l’orso e lo rinchiusero nelle carceri del Palazzo Ducale. Per tranquillizzare la popolazione e fugare ogni paura in chi, per lavoro, doveva avventurarsi quotidianamente nelle campagne del circondario, il Principe Alliata, signore delle Terre di Saponara, volle festeggiare la cattura dell’orso facendolo sfilare incatenato per le vie del paese, seguito dai cacciatori e dalla sua corte. Saponara conserva anche antiche tradizioni religiose, tra cui una ‘’triade’’ di festività celebrate nei tre giorni che vanno dal 6 all’8 dicembre. Si comincia con la festa del Patrono San Nicola, il cui busto argenteo viene portato in solenne processione attraverso le vie del paese. Segue la festa del “Quadrittu”, antica processione mariana nata a seguito di una ‘ribellione’ dei carbonai, parte preponderante della popolazione del tempo, nei confronti dei notabili del paese. Il tutto si conclude l’8 dicembre con la processione dell’Immacolata Concezione, bellissima statua lignea policroma amata e venerata molto dai saponaresi, nelle cui case non manca mai una sua meravigliosa immagine.
La statua è custodita nella chiesa a Lei dedicata, che in origine era intitolata a Santa Caterina D’Alessandria e alla quale è annesso l’istituto delle suore francescane di S. Chiara. Dalla piazzetta dell’Immacolata antistante l’omonima chiesa, salendo attraverso le “vinedde”, tipici vicoli del paese, si giunge alla seicentesca fonte Bottesco, dove è possibile rinfrescarsi con dell’ottima acqua, nonché all’attiguo lavatoio pubblico, dove ancora oggi alcune donne del paese sono solite lavare i panni. Attraversando il Corso Italia si raggiunge la Piazza Matrice, centro storico del paese, dove troviamo il palazzo Municipale e la Chiesa Madre dedicata a San Nicola. A causa della scarsa documentazione, risulta difficile ricostruire la storia di questo monumento religioso. Nonostante la sua costruzione si sia sviluppata nel corso dei vari secoli, con lavori di restauro e di rifacimento a seguito dei terremoti del 1783 e del 1908, la chiesa ha mantenuto il suo stile e la sua autenticità. Molto interessanti sono gli affreschi, conservati molto bene, del pittore siciliano Giuseppe Crestadoro. In particolar modo quello che raffigura la Madonna del Rosario, posto in una ricca cornice lignea insieme ai quadretti dei Misteri.
Di grande rilievo è anche il Crocifisso ligneo, decorato da una cornice, anch’essa in legno, finemente intarsiata. La cornice lignea è formata da sei edicole rappresentanti episodi tratti dal Vangelo. Ai lati del Crocifisso sono raffigurati la Madonna Addolorata a destra, e a sinistra San Giovanni Apostolo. L’opera è sormontata da un ciborio in legno con due angeli adoranti ai lati, al centro un piccolo rosone che secondo la tradizione, simboleggia il dominio di Dio sulla terra. L’opera è dell’artista Salvatore Anastasi. Caratteristici anche il campanile della chiesa e l’antistante piazzetta incorniciata da un tipico bar, dove è possibile gustare delle ottime granite.
Ringraziamo inoltre per i loro scatti fotografici:
Angela Bertino
Pierangelo Curreri
Pietro Mento
Sito ufficiale del comune di Saponara: www.comune.saponara.me.it